Giorno 28 – Santiago de Compostela
Ogni cosa finisce.
Anche un viaggio che sembrava immenso e interminabile.
800 km fa la credevo una meta inarrivabile.
La distanza era sempre smisuratamente grande, nonostante continuassimo ad avanzare.
Però alla fine, tutto si raggiunge.
Basta continuare ad andare, passo dopo passo, “sin prisa pero sin pausa” come mi hanno insegnato gli amici iberici; basta volerlo, ma volerlo tanto, nonostante tutti i dolori, le infiammazioni, le vesciche e le notti in bianco.
“Perché è così difficile incontrarsi con se stessi? Perché, probabilmente, ci metterebbe di fronte alla realtà dei fatti, che spesso rinunciamo a far bene le cose, o, pur avendole fatte bene, rinunciamo a farle meglio.
È necessario lo sforzo, seppur piccolo di ciascuno di noi, perché la società possa diventare più umana, più fraterna, più giusta.”
Non sono una grande fan della chiesa, chi mi conosce sa, ma un discorso giusto resta giusto, indipendentemente dall’abito di chi lo pronuncia.
E non insegna forse questo il cammino?
A rispettare la diversità, a riuscire a comprenderla e ad apprezzarla.
A Santiago sanno che fino ad ora hai fatto razzia di olio e pane in tutti i ristoranti della Spagna, e quindi te lo fanno pagare.
E nonostante sia la patria dei pellegrini, tranquilli, che vi tratteranno male come in qualsiasi altra grande città in cui siate andati 🙄
Dopo tanti tentativi, sono arrivata alla conclusione che la Tarta de Santiago più buona l’ho mangiata il fatidico giorno di El Burgo Ranero, sarà stato l’effetto wow dovuto al fatto che l’avessimo creduta fino ad all’ora una torta della nonna Spain edition.
Ad ogni modo, Finally we did it 🐚🥾
📍Lavacolla
📍Vilamaior
📍San Marcos
📍Monte do Gozo
📍Santiago de Compostela